
batman-filmovie.it
Conclusione in grande stile per la saga del Cavaliere Oscuro fortemente voluta da Christopher Nolan per mostrare un volto totalmente diverso di Batman ed in generale del tipico supereroe, allontanandosi un pò dallo stile gotico ed ombroso che aveva caratterizzato i precedenti capitoli a favore di quello più esplosivo, coinvolgente e spettacolare di questa pellicola, che nonostante sia stato dichiarato più volte trattarsi dell’episodio conclusivo, lascia aperti piccoli spiragli a possibili ed ulteriori seguiti, che però onestamente dopo questa chiusura del cerchio, potrebbero alla fine risultare forzature, a meno di qualche colpo di genio ben programmato dietro la scrivania. Dopo il successo del precedente Il Cavaliere Oscuro, legato forse più che al film in se stesso al leggendario criminale portato sullo schermo dal compianto Heath Ledger, l’aspettativa per questo film era davvero impressionante, legata soprattutto all’atteso nuovo villain chiamato all’ardua impresa di far dimenticare un meraviglioso Joker; dopo averlo visto posso dire che Nolan è riuscito ad imbastire una trama convincente creando un’opera a tratti quasi corale, nella quale seguiamo l’evolversi della storia sulle spalle dei diversi protagonisti potendo contare su più punti di vista, nonostante qualche pecca non di poco conto: il film purtroppo è troppo legato ai precedenti, soprattutto al primo Batman Begins, senza aver visto quello, è difficile capire qualcosa di questo, la bella Anne Hathaway pur dimostrandosi all’altezza del difficile compito richiesto è forse troppo lontana dal personaggio di Catwoman che aleggia nell’immaginario degli appassionati, anche Bane per esigenze da “colpo di scena” non è proprio ciò che tutti si aspettavano, pur restando un cattivo con i fiocchi grazie anche alla muscolare interpretazione di un pompatissimo Tom Hardy.
Sono passati ben otto anni dagli eventi narrati nel precedente capitolo, per dare una sferzata al crimine di Gotham City la polizia guidata dall’ottimo Commissario Gordon ha dato in pasto all’opinione pubblica una versione diametralmente opposta degli episodi finali de Il Cavaliere Oscuro facendo di Harvey Dent (Due Facce) un esempio da seguire e di Batman un odiato criminale, situazione particolare ma di certo necessaria per abbattere la criminalità della metropoli, per questo un Bruce Wayne fisicamente provato, decide di ritirarsi quasi come un eremita all’interno delle mura di casa. La sua ombrosa quotidianità viene scalfita dall’intrusione di un’affascinante ladra che pare voler trafugare all’apparenza una preziosa collana di perle, salvo poi prendere con l’inganno le impronte digitali dello stesso Wayne e rivenderle al perfido affarista Daggett che coadiuvato da una banda di criminali guidati dallo psicopatico Bane, riesce durante un incursione in borsa a trafugare i beni del miliardario cercando di farlo fuori dal suo stesso consiglio di amministrazione: nel frattempo il Commissario Gordon viene gravemente ferito dallo stesso Bane durante la ricerca di un deputato scomparso, promuove quindi sul campo a detective il giovane John Blake, una testa calda ma molto attiva, che avendo riconosciuto Batman in Bruce Wayne, ha il merito di convincerlo a tornare su piazza a cercare di contrastare questa nuova escalation criminale. La decisione di Wayne ferisce lo storico maggiordomo Alfred, che abbandona definitivamente il miliardario deluso dal suo atteggiamento, lasciandolo solo a dipanare tutte le problematiche legate al suo nuovo status di fallito: fortunatamente grazie all’aiuto del dipendente storico Lucius Fox e di Miranda Tate, azionista di minoranza accomunata dal progetto di un reattore nucleare capace di fornire energia pulita, blocca la divisione scientifica del gruppo affinchè tutte le armi di Batman non cadano in mani sbagliate, ma sarà solo uno stop momentaneo poichè sconfitto da Bane durante il loro primo scontro, Wayne viene esiliato nel covo della Setta delle Ombre, dove il criminale si è formato come antitesi del Cavaliere Oscuro sotto i comandi dello stesso mentore Ra’s al Ghul, grazie al quale diventerà l’unico leggendario innocente capace di fuggire dalla prigione sotterranea: in quella stessa prigione, Wayne pesantemente mutilato sarà costretto ad assistere alla lenta distruzione di Gotham City, che Bane terrà sotto scacco istituendo un tirannico regime di terrore minacciando di farla saltare essendo riuscito ad impossessarsi del reattore nucleare già citato usato adesso come arma. Una piccola forma di resistenza verrà portata avanti da Gordon, Blake ed altri membri della polizia, così come l’affascinante Miranda e la furtiva ladra vista in precedenza di nome Selina Kyle, conosciuta da tutti come Catwoman per via della tuta in peltex con la quale amplifica le sue movenze feline. Quando la situazione sembra sfuggire di mano, il ritorno in pompa magna di Batman scappato finalmente dalla prigione segna l’inizio di una rivoluzione, e con l’aiuto della resistenza riuscirà a bloccare Bane, senza però a fermare la minaccia atomica. A questo punto potremmo fare come Wikipedia.it e svelarvi per filo e per segno il finale ricco di sorprese, ma così rischiamo seriamente di rovinare la visione di chi ancora non ha avuto modo di vedere il film, quello che possiamo dirvi è che ci saranno numerosi colpi di scena, che la leggenda che vuole Batman ucciso per mano di Bane o ridotto sulla sedie a rotelle come sull’omonimo fumetto non trova fondamento, ma se nel lungo bombardamento pubblicitario ci ripetono fino all’ossesso che si tratta de “La fine della leggenda” un motivo c’è, sta a voi scoprirlo, noi abbiamo già fatto abbastanza.
A livello personale posso dirvi che il film mi è piaciuto parecchio sopratutto per avermi sorpreso in certe scelte che avrei immaginato gioco-forza scontate, credo che con il talento di Christopher Nolan si poteva anche fare qualcosa in più, ma il capitolo conclusivo di una trilogia non è mai facile da mettere in piedi, dev’essere ben studiato, devi architettare ogni singolo dettaglio al fine di non andare fuori tema, devi confezionare qualcosa di epico e definitivo, devi lasciare un ricordo indelebile nello spettatore, al contempo devi costruire un prodotto che raccolga più pubblico possibile anche al di fuori degli appassionati di genere e devi fare il tutto in un periodo breve, perchè il successo dei capitoli precedenti ti obbliga a stringere i tempi spinto dalla pressanti richieste del pubblico e della produzione: in tutto questo consentitemi di dire che Nolan ha centrato in pieno l’obiettivo, pazienza se qualche sfumatura lascerà interdetto lo spettatore più intransigente, forse sarò un pò condizionato dalla passione fumettistica, ma per me questo prodotto come tutta la trilogia è veramente buono, i punti di scontro trovati nella sceneggiatura vengono ben compensati da una regia maniacale, la scelta di evitare il 3D e lasciare lo spettatore concentrato sulla storia è ammirevole, la fotografia del maestro Wally Pfister dona un pò di quel gotico sottratto alla trama, la colonna sonora firmata Hans Zimmer verrà a lungo ricordata. Il cast oscilla tra prestazioni buone ed altre eccellenti, tra i primi citerei i costanti Christian Bale ed Anne Hathaway, sorprendenti Tom Hardy e Joseph Gordon-Levitt, sopra le righe Gary Oldman, Marion Cotillard e Michael Caine, che anche in una tempistica limitata fornisce sempre una grandiosa prova d’attore: per l’importanza dei ruoli anche stavolta si è scelto di donare ai protagonisti le voci di attori nostrani tra i più affermati, così al sempre bravo Claudio Santamaria si è unito l’ottimo Filippo Timi a caratterizzare al meglio l’irruenza metallica di Bane. I nostri più assidui lettori avranno senza dubbio notato la nostra propensione al genere super-eroistico, ma nella trilogia del Cavaliere Oscuro c’è qualcosa di più che non sta a noi spiegare, ma che sarà facile da recepire a patto di avere la pazienza di vedere tutti e tre i film, perchè sono tessere dello stesso mosaico, mancandone una ne viene meno la bellezza del risultato finale, quindi anche per i neofiti consigliamo una scorpacciata Batmaniana certi di ciò che diciamo.